Interviste Esclusive
ESCLUSIVA – Collovati: “Ho rifiutato la Fiorentina e più soldi per venire all’Inter” E sull’uso del Var…
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Nella giornata di venerdì abbiamo avuto l’onore di intervistare Fulvio Collovati: grandissimo difensore che ha indossato le maglie di Milan Inter Roma e Genoa ed è stato campione del mondo con l’Italia di Bearzot nel 1982. Fulvio Collovati ci ha raccontato alcuni aneddoti delle sue stagioni da calciatore, sul mondiale vinto e sul passaggio dal Milan all’Inter. Inoltre ci ha parlato anche dell’Inter attuale e dell’uso del VAR. Andiamo a vedere le sue parole.
Qual è la cosa più importante che avvenne in nazionale e vi portò a cambiare marcia nel mondiale del 1982?
“Abbiam battuto l’Argentina di Maradona, il Brasile di Zico, la Polonia di Boniek, poi in finale due miei compagni all’Inter Rumenigge e Hansi Muller. Non so cosa è successo, è scattato qualcosa dopo una prima parte deludente. Quel mondiale, al di là della vittoria, è ricordato perché all’inizio sembravamo una squadra disunita e poi dopo il girone a 3 ci siamo ripresi. Abbiamo battuto l’Argentina campione del mondo del 78 e il Brasile di Falcao. Ci siamo trasformati, Bearzot ci disse: “male che vada torniamo a casa” invece siamo atterrati 10 giorni dopo da vincenti e siamo andati al Quirinale. Io sono partito al mondiale da milanista e poi sono tornato da interista perché avevo 6 compagni di squadra interisti in campionato. Un ricordo indelebile per me.”
Quali furono le sensazioni del passaggio dal Milan all’Inter?
“Prima di partire per il mondiale con il Milan che era andato in Serie B rischiavo di perdere la nazionale. Avevo un semi accordo con la Fiorentina, allora non c’erano i procuratori. Io partì per il ritiro pre mondiale convinto di andare alla Fiorentina ma io non avevo ancora firmato. Durante il ritiro in cabina telefonica mi chiamò Sandro Mazzola, a cui devo tantissimo. Mi chiamò e mi chiese se me la sentissi di venire all’Inter. Io non ci ho pensato su, ho detto l’Inter è l’Inter e non si poteva rifiutare. Rinunciai alla Fiorentina ed a più soldi per andare all’Inter. Non mi sono mai pentito di questa scelta anche se negli anni in cui sono stato all’Inter non abbiamo vinto tantissimo ma ho giocato con grandissimi calciatori. Se c’è un rimpianto, sono le semifinali di Coppa Uefa con il Real Madrid ma non siamo riusciti a vincere niente. Ho questo rimpianto di non aver vinto niente perché quella era una grande squadra. Siamo arrivati secondi, in semifinale in Europa ma non siamo mai riusciti a vincere, però questa esperienza resta nei miei ricordi più indelebili.”
Cosa manca all’Inter per fare meglio in questa stagione?
“Io ho una mia opinione, nel primo tempo contro la Juventus l’Inter poteva fare 2-3 gol ma è chiaro che se non segni poi nel secondo tempo rischi. Io ho l’impressione che si parla tanto di costruzione dal basso, io vedo i difensori come Bastoni De Vrij ed Acerbi che lasciano la fase difensiva per costruire, per non parlare dei due esterni come Dumfries e Dimarco che sono molto offensivi. Il problema è che ogni tanto ci si dimentica di fare i difensori. All’estero le squadre corrono tanto per 90 minuti come Feyenoord e Psv. In Italia c’è l’idea del possesso palla e della costruzione dal basso mentre le altre squadre corrono. Quello che deve fare l’Inter, che ha dei campioni in squadra, è ritrovare una stabilità difensiva che ha perso negli ultimi tempi dove concede qualcosa agli avversari. Poi un gol davanti l’Inter lo trova sempre perché ha una squadra molto offensiva. I difensori però devono occuparsi di più della zona difensiva, i difensori devono fare i difensori e devono difendere di più la propria porta”
Ci vorrebbe un ricambio generazionale nell’Inter?
“Il problema delle squadre italiane è poter prendere calciatori quasi solo in prestito. La Juventus ha preso 4 calciatori in prestito di cui uno (Veiga) si è infortunato, un altro (Alberto Costa) non ha mai visto il campo e poi Kelly, non è un calciatore da Juve. L’Inter qualcosa in difesa deve cambiare per forza, deve svecchiare la rosa in difesa, deve prendere il Comuzzo della situazione che ha 20anni o come ha fatto il Napoli prendere un Buongiorno, anche se i partenopei hanno speso 50 milioni. I difensori adesso costano non come ai miei tempi. Il problema è strettamente economico, i fondi tendono a “vendo per comprare”. Io spero che l’Inter non metta in vendita qualche grande calciatore come Lautaro o Barella.”
Sull’episodio con Altobelli
“Parlare di quell’episodio lì mi vien da ridere perché il gesto di Spillo c’è stato e adesso il VAR punirebbe anche quello. Io però devo essere onesto e l’ho detto anche a lui che ho accentuato, ho un po’ esagerato.”
Sull’uso del VAR adesso
“Non sono contento dell’uso del VAR adesso, non lo apprezzo molto poiché l’immagine rallentata dà una dimensione talmente diversa da quello che accade in campo, un po’ come quello che è successo all’Atalanta l’altro giorno. Al VAR molti contatti con l’immagine rallentata sembrano rigore ma non è così.” Io l’altro giorno ho apprezzato l’arbitro Marciniak che ha punito con un cartellino giallo poi diventato rosso, la simulazione di Theo Hernandez, è ora di smetterla di simulare dentro l’area di rigore.
Cosa ne pensa della proposta di ex calciatori come aiutanti degli arbitri?
“Potrei essere pro se saranno gli stessi calciatori ad aiutare gli arbitri a dire :”quello lì non era rigore”. Solo se saranno gli stessi giocatori a rendersi conto se un calciatore ha sceneggiato o simulato, non perché l’arbitro sia scarso ma perché il calciatore che ha giocato per 20 anni si renda conto se è un contatto che ha impedito di far gol oppure no”
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