Serie A
Walter Sabatini: “Che errore lasciare l’Inter! Motta ha peccato in comunicazione, Bologna da Champions”

L’ex direttore sportivo di Roma, Bologna, Lazio e Inter Walter Sabatini ha parlato in un’intervista rilasciata ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Si è raccontato in occasione dei suoi 70 anni.
L’intervista di Walter Sabatini alla Gazzetta dello Sport
70 ANNI “Regali e auguri mi imbarazzano. Ma c’è una cosa: l’auto perdono per il senso di colpa che mi tormenta da sempre. Spero di svegliarmi con un senso di distacco. Lo devo alla mia famiglia“
BOLOGNA: “Champions? Sì, è forte e lo merita. Italiano è bravo, ha cancellato i vizi antichi, non ha più problemi di equilibrio. Poi ci sono i giocatori e la struttura. Hanno una difesa solida e un centrocampo che ti ammazza“
ROMA DI GARCIA: “Totti stava bene e faceva la differenza, poi un centrocampo irripetibile: Strootman, De Rossi, Nainggolan, Pjanic e Keita. Che giocatore Seydou: un capo tribù, ti guardava con lo sguardo del capo e nessuno osava contraddirlo. E in campo era cattivo, non sbagliava“
GIOIE “Il record delle dieci vittorie consecutive con la Roma mi ha esaltato. Mi sono sentito a mio agio, un regalo alla gente. C’era da poco Rudi, mi “prendevano per il culo” tutti. Ricordo i messaggi: “Abbiamo preso il sergente Garcia”. Ma ero sicuro che avrebbe fatto bene e ho avuto ragione“
RAMMARICO:
“L’unico vero grande rammarico è Rabiot, tutta colpa di sua madre, Veronique. L’anno prima il Psg mi aveva dato più di 30 milioni per Marquinhos, non potevo portarlo via a zero. Quando lei lo ha saputo è impazzita. Odiava il Psg, ma forse voleva pure i soldi dell’indennizzo, oltre ai 3 milioni di commissione. Ricordo Massara che traduceva, ma si vergognava di riversarle tutti gli insulti che le dicevo“
INTER: “Il mio più grande errore è stato lasciare l’Inter. Avevo discusso con Zhang, cose che succedono. Invece con le dimissioni mancai di rispetto a un’intera tifoseria. Non me lo perdonerò mai“
LAZIO: “In Champions con un gruppo di ragazzi presi a condizioni “lotitiane”, tra prestiti e scadenze. Anche lì centrocampo meraviglioso con Ledesma, Mutarelli, Mudingay e Mauri. Campionato incredibile“
THIAGO MOTTA “A Bologna aveva giocatori asserviti al progetto in un contesto familiare. Appena ha avuto una voce fuori dal coro è saltato tutto. Un allenatore non deve essere simpatico ai giocatori, ma deve saperci comunicare. E non solo con gli ordini”
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