Juventus, cosa ti lega ancora a Thiago Motta? Mancini aspetta: le sue richieste

La Juventus si muove per programmare la stagione che verrà. Perché una cosa è certa: Thiago Motta non sarà più l’allenatore dei bianconeri nella prossima annata e la sua panchina rischia di saltare da un momento all’altro, come una bomba a orologeria, perché alla Continassa le riflessioni sono in corso d’opera. 

Un po’ tutti si aspettavano l’esonero di Motta dopo la sconfitta di Firenze, eppure Cristiano Giuntoli lo ha confermato ai microfoni di Sky Sport.

Nonostante ciò, il suo destino è segnato: infatti, non ci sono elementi che possano salvare in suo operato di questi mesi in vista della prossima stagione.

L’ex tecnico del Bologna ha perso totalmente il controllo del gruppo-squadra, soprattutto a livello emotivo ed empatico. In più, le sconfitte contro Atalanta e Fiorentina pesano come un macigno, quasi quanto le deludenti e premature eliminazioni dalla Coppa Italia e dalla Champions League.

La Juventus, dunque, continua a sondare il terreno, alla ricerca di un candidato che possa ridare slancio a un progetto arenatosi troppo presto. Due sono i nomi che convincono principalmente società e proprietà: Roberto Mancini e Igor Tudor. 

L’esonero di Thiago Motta può costare caro

“Come mai Thiago Motta non è stato ancora esonerato?” è la domanda che si pongono un po’ tutti i tifosi della Vecchia Signora. Al di là delle questioni di campo, c’è da considerare un importante aspetto di natura economica, legato all’indice di liquidità, per cui Motta non può essere esonerato prima del 28 marzo. Certo, la Juventus è libera ugualmente di farlo, ma andrebbe a sforare dei paletti economici che non garantirebbero la libertà di operare nel prossimo calciomercato.

I contatti con Roberto Mancini, in pole per la panchina della Juventus

Secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, Cristiano Giuntoli si è mosso molto nell’ultima settimana per garantire alla squadra di poter raggiungere la vitale qualificazione alla prossima Champions League.

L’esonero di Thiago Motta non rappresenterebbe la panacea di tutti i mali, ma nel calcio funziona così: quando le cose vanno male, molto spesso, è l’allenatore a pagare per primo. 

Da qui nascono i contatti con Igor Tudor e Roberto Mancini. Per quanto riguarda il primo nome, in casa bianconera filtrebbe un po’ di scetticismo sulla possibilità di affidargli la panchina della Vecchia Signora anche per la prossima stagione. L’allenatore croato accetterebbe un ruolo da traghettatore fino al termine della stagione, ma vorrebbe maggiori garanzie sul suo futuro nel caso in cui facesse bene.

Situazione diversa per Roberto Mancini. Il suo status di allenatore, infatti, è ben diverso da quello di Tudor ed è per questo che è il nome in grado di mettere d’accordo all’unanimità sia la società che la proprietà. Anche l’ex CT della Nazionale non ha alcuna intenzione di ricoprire il ruolo di “puro traghettatore”, ma in questo caso Cristiano Giuntoli sembra essere maggiormente disposto a garantirgli un contratto di due anni e mezzo. 

Le prossime ore, dunque, decideranno una volta per tutte il futuro di Thiago Motta: fiducia a tempo con separazione a fine stagione o esonero immediato? Si può portare avanti una situazione di questo tipo fino al primo aprile senza rischiare un ulteriore tracollo sportivo? La situazione è in continuo divenire, ma con la certezza che, comunque vada, tra Thiago Motta e la Juventus “è già finita la musica”.

Intanto Roberto Mancini è pronto, in qualsiasi momento, per tornare ad allenare un club. Non uno qualsiasi, ma quello che tifava da bambino e che, per diverse ragioni, non è mai riuscito a raggiungere. Per adesso.