Tennis
Djokovic salta Roma ma non alza bandiera bianca
Novak Djokovic, dopo la prematura eliminazione dal Masters 1000 di Madrid, ha annunciato il proprio forfait per gli Internazionali d’Italia. A rendere nota l’assenza del serbo sono stati gli stessi organizzatori del torneo attraverso un post ufficiale sul proprio profilo X. Al Foro Italico, il nativo di Belgrado ha trionfato ben sei volte, conquistando complessivamente dodici finali. In aggiunta, l’edizione 2025 sarà la prima che salterà il serbo, il quale, fatta eccezione per il 2006, è sempre arrivato almeno ai quarti di finale. La sconfitta contro Matteo Arnaldi a Madrid ha ribadito le difficoltà di Novak Djokovic. Per la quarta volta quest’anno, il vincitore di 24 Slam è uscito al primo incontro di un torneo. Un dato decisamente anomalo, per uno che era abituato a dominare. Bisogna tornare al 2018 – tra Indian Wells e Barcellona – per trovare una situazione simile, ma quell’anno le sconfitte all’esordio furono tre. Novak non guarda più al ranking (è numero 5 Atp, 6 nella Race), non è troppo interessato a tutto quello che non è Major, ma in realtà questi passi falsi continuano a fargli male e lo portano a riflettere. “Nemmeno per Madrid – ha detto il serbo – avevo grandi aspettative. Speravo di poter giocare una partita in più rispetto a Monte-Carlo, ma è andata male. Devo dire che è una realtà nuova per me, questa di cercare di vincere una partita o due, senza pensare ad andare lontano nel torneo. È una sensazione completamente diversa da quella che ho provato in oltre 20 anni di tennis professionistico, una specie di sfida mentale. Immagino sia il cerchio della vita e della carriera, alla fine prima o poi sarebbe successo”.
Djokovic si interroga sul suo futuro
Qualcuno, in queste parole, potrebbe trovare tracce di rassegnazione. Ma Nole riesce ancora, nonostante tutto, a vedere la situazione come uno stimolo. “Ora sto cercando di usare questo momento negativo come spinta trainante per il futuro. Ovviamente i tornei del Grande Slam, l’ho detto molte volte, sono i più importanti per me. Il che non significa che non voglia vincere altrove”. E ancora, mettendo da parte ogni vittimismo: “Non posso certo stare qui a lamentarmi della mia carriera o di qualsiasi altra cosa, non lo farò. Ma le sensazioni adesso sono diverse dal passato e devo semplicemente accoglierle, accettarle e gestirle. Io cerco sempre di essere ottimista e so di cosa sono capace. A Parigi non sarò favorito, ma forse questo mi potrà aiutare”. Difficile dire, soprattutto in vista del rientro di Jannik Sinner, se Djokovic sarà un rivale all’altezza dei top players nei prossimi Major. Di certo c’è che la sua consapevolezza non significa una resa imminente.
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