Interviste Esclusive
Esclusiva Federico Arnaboldi: “Il mio obiettivo è entrare nei 150 al mondo”

Durante la terza giornata del challenger di Monza, abbiamo avuto l’onore di intervistare Federico Arnaboldi. Arnaboldi al primo turno ha sconfitto il croato Dodig con il punteggio di 7-6 6-2. Domani, il tennista italiano affronterà la testa di serie numero 5 Juan Manuel Cerundolo. Federico Arnaboldi ci ha raccontato dei suoi obiettivi e della partita di ieri, andiamo a vedere le sue parole.
Quali sono le tue sensazioni sulla partita con Dodig?
“Sicuramente mi ha fatto molto piacere giocare qui, mi sento a casa, in questo circolo ho giocato per 3 anni in Serie A, conosco un po’ tutti, tante persone a cui voglio bene. Sono contento di aver vinto e di avere la possibilità di giocare un’altra partita domani.”
Come sei riuscito a ribaltare il match?
“L’inizio non è stato uno dei migliori, sono entrato un pochettino teso. Dopo ho cercato di affidarmi alle cose che so fare e la partita è andata sempre meglio”
Cosa ne pensi del match di domani con Cerundolo?
“Lui è un giocatore forte, esperto, ha un tipo di gioco che mi potrebbe mettere in difficoltà, però so che è una partita che posso vincere, la preparerò bene con il mio allenatore e vedremo come andrà”.
Come sta andando la collaborazione con Andrea Arnaboldi?
“Abbiamo iniziato circa 1 anno e mezzo fa, il nostro rapporto è molto stretto, è un rapporto quasi di fratellanza. Nell’ultimo anno abbiamo fatto dei grossi miglioramenti e diciamo che sta andando bene”.
Qual è il tuo obiettivo per questa stagione?
“L’obiettivo è molto ambizioso, a breve termine di superare la soglia dei 200 e l’obiettivo finale è quello di andare sotto il 150 in termine di classifica. Dopo il mio livello deve salire un pochettino e devo cercare di avere più costanza in tutto l’arco dell’anno.”
Cosa ne pensi del falco automatico sulla terra rossa?
“Diciamo che è una cosa un po’ sperimentale. Sulla terra rossa è un po’ atipica come cosa. Non è il primo torneo che gioco con il falco automatico. Ovviamente è un po’ diverso perché toglie la bellezza che c’è nel vedere il giudice arbitro che va a controllare un segno. Però al momento è una cosa positiva”.
Se potessi giocare un doppio con un giocatore in attività, chi sceglieresti? E dove?
“Di Italiani ce ne sono tanti, se devo scegliere un giocatore molto forte, sceglierei Sinner perché al momento è il più forte. A Roma sarebbe molto bello come palcoscenico”.
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