Cronaca & Spettacolo
Intervista a Jude Menegardi, la chitarrista racconta i segreti delle Snei Ap
Ciao Jude, benvenuta! Ci racconti l’esperienza del Milady Metal Fest?
Ciao! Il Milady è stato un impatto enorme con tanto pubblico e queste situazioni ti gasano sempre. Sali sul palco e vuoi solo prendere quell’energia e trasmetterne a tua volta.
Sono molto contenta di aver avuto la possibilità di vivere un’esperienza del genere con la mia famiglia delle Snei Ap.
Parlando di te: come hai cominciato a suonare?
Dico sempre che è tutta “colpa” di Elisa Minari. Sono letteralmente cresciuta a pane e Nomadi con le cassette e le VHS di papà. La partenza, quindi, è stata con il basso e poi successivamente sono arrivata alla chitarra.
C’è un musicista che è stato un punto di riferimento per te?
Durante il periodo adolescenziale Billie Joe Armstrong ha influenzato molto il mio stile. Successivamente studiando sempre di più la chitarra devo dire John Petrucci.
Il suo è un livello chiaramente altissimo, ma è un qualcosa che bramo e che voglio raggiungere. Questo è uno stimolo per tenere sempre alta l’asticella e crescere.
Come sei diventata parte delle Snei Ap?
I meriti vanno al mitico Francesco “Franky” Preti. La band si stava riformando dopo che sostanzialmente si era fermata e avevano bisogno di una chitarra. Mi ha segnalata a Sonia e da lì è cominciato di fatto tutto. Di fatto si è avverato il sogno, masochistico, di far parte di una band tutta al femminile! (ride)
Con le band cerchiamo spesso di capire i “ruoli”. Tu sei quella più responsabile, casinista o precisa?
Io sono sostanzialmente tra le casiniste! Ho il pregio di creare, ma per poi fare un cavolo! (ride)
Sonia e Alice sono le persone che portano praticità al gruppo, Juliet è assolutamente la precisa e Angie è la diplomatica che mette tutte d’accordo.
Da qui a 10 anni dove ti vedi?
Beh, si punta certamente in alto. Mi vedo al Teatro Regio di Parma o comunque in una dimensione di concerti nei teatri, ma non mi dispiacerebbe riempire anche gli stadi.
Hai nominato il Teatro Regio di Parma, c’è un motivo particolare?
Sono molto patriottica ed essendo di Parma è un luogo che ha sempre un significato particolare. Nel luglio 2019, nei dintorni, si sviluppava la movida. Era circa la mezzanotte e con un collega stavamo tornando a casa dopo aver suonato… Ci ferma un gruppo di universitari chiedendoci qualche pezzo. Suoniamo, il momento è bellissimo, ma mentre mettevamo via gli strumenti sono arrivati i Carabinieri. Il risultato? Schiamazzi notturni, che è un bel reato! Insomma, passammo proprio una bella nottata… Avevamo fatto musica da criminali, ma si addice alla Donna Pirata, no?
Come nasce la Donna Pirata?
Nasce a Gardaland. I miei genitori mi ci portarono da piccola e ricordo che la prima attrazione fu proprio la Nave dei Corsari. La cosa poi è proseguita con un musical a scuola dove volevo assolutamente fare Capitan Uncino… Non credeva nessuno in me, ma il regista spinse fortemente per avermi in quel ruolo.
I tumulti adolescenziali poi si inseriscono bene nella figura del Pirata tra i litigi con i genitori e la lotta al sistema. Crescendo la Donna Pirata è andata verso un qualcosa di diverso e più romantico… Si tratta di un saccheggiare emozioni sul palco, ma anche di restituirne.
Prossimo appuntamento live per Jude?
Potrete vedermi suonare il 16 febbraio al Bastian Contrario di Parma. Sarò solo io anche perché con le Snei Ap siamo in studio… Registriamo il nostro nuovo EP!
Ultima domanda: il tuo messaggio ai lettori
Grazie Ciurma per essere arrivati fino a qui. Vi auguro di essere sempre voi stessi perché siete meravigliosi con i vostri pregi e difetti. Un saluto dalla vostra Jude sempre pronta a saccheggiare e regalare emozioni. Ciao Ciurma!
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