Calcio
“…Bbille de mamma, ùje ‘sògna vénce!!! FORZA SAMB!!!”
Si ricomincia… il pranzo domenicale non ancora digerito, quello del giorno di festa, delle tagliatelle, della carne e del pesce fritto, del dolce e delle paste, e in auto si procede verso il quartier generale dei miei zii, Piazza Matteotti di San Benedetto del Tronto!!
Si scende, e da qui, a piedi, con cugini e amici al nostro seguito, comincia la consueta “maratona” di un chilometro circa;
le caratteristiche case di via Aspromonte, via Mentana, via Montebello, via Legnago, Via Bezzecca e limitrofe sono profumate di sugo, di brodetto e di fritto preparato dalle nostre nonne, dalle nostre zie, dalle nostre mamme e sorelle, tutte indaffarate a “sostenere psicologicamente” i propri mariti, fratelli, figli e cognati pronti anche loro ad unirsi a noi nella lunga “processione rossoblu” verso il campo sportivo “Fratelli Ballarìn”; e il loro saluto nella cara madre lingua: “Bbille de mamma, ùje ‘sògna vénce!! FORZA SAMB!!”.
E ancora continuando per piazza della verdura, prima di attraversare piazza San Giovanni Battista (la nostra “trappoletta”, il nostro primo campo sportivo) ancora il profumo dell’attesa e sempre più gente attorno a noi!!
Ecco, sotto la ferrovia, il “pontino lungo” di via Carducci, quasi interminabile, stretto, basso, umido e sinistro, nel quale si odono, particolarmente soffusi, i rumori dei treni in manovra; sembrava molto più lungo di oggi.
A volte ci si ferma con gli zii, Sandro e Benedetto “lu rosce”, nel Mitico Bar Delfino dove campeggia al suo interno la gigantografia di una “SamBergamasco” in posa in una gara del campionato 1973-74, quello memorabile della promozione in serie B!!
Ancora più numerosi si sfocia su viale Colombo: si incomincia a vedere la curva sud del “Ballarin”, il “tempio del tifo”, che metro dopo metro diventa ai nostri occhi sempre più grande e il rumore dei passi veloci, delle catene delle biciclette e delle migliaia di persone dell’interminabile “processione rossoblu” cedono il passo, gradualmente, a quello dei tamburi assordanti della curva sud…quasi si confondono con il nostro battito del cuore, che accelera sempre di più…e la fila per entrare; qui veniamo presi dall’entusiasmo di mio zio Sandro che comincia a riscaldare la sua potente voce da tenore: “Alè Samba!!! Forza Samba Olè, olè, olè!!!…”…
Poi, entrando, passando sotto i tamburi, avvolti in un assordante e colorato “tifo rossoblu” inizia lo spettacolo dei nostri undici leoni pronti a VINCERE la dura battaglia sorretti, fisicamente, da quella lunghissima “processione” e, con il cuore, dalle nostre nonne, mamme, zie, sorelle, dall’intera città sambenedettese: TUTTI INSIEME DENTRO AL “BALLARIN”!!
Sembrano non essere passati tutti questi anni;
le emozioni sono ancora le stesse e la SAMB è, e sarà sempre, la NOSTRA INDIMENTICABILE GRANDE SAMB, scolpita all’infinito nei nostri Cuori, ieri come oggi, oggi come ieri!!
Luigi Tommolini
settembre 2011
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