Serie A
Il punto sulla B: vincono Parma e Como
I risultati dell’odierna giornata
L’anticipo della 24 giornata era, sulla carta, un succoso derby fra Como e Brescia, con la prima lanciata verso la promozione diretta e la seconda determinata a consolidare un posto nei play-off. Ne è venuta fuori una gara di scarsi contenuti tecnici, ma di grande agonismo, con duelli individuali in ogni zona del campo. Ha prevalso il Como (1-0) con gol del solito Strefezza, che ha messo il timbro negli ultimi due successi comaschi, che sono valsi sei punti. Il Brescia, invece, non ha fatto molto per arrivare al pari. La manovra non era fluida, gli spazi per gli inserimenti dei centrocampisti ben presidiati. Ha avuto la meglio la maggiore determinazione del Como di incamerare l’intera posta.
Il Parma va ad espugnare (1-2) il Tombolato di Cittadella, allungando a sei i punti di vantaggio sulla terza in classifica. Non è stata una gara facile per la capolista di fronte ad un avversario mai domo e mai con in testa l’idea di accettare la sconfitta. Il Parma ha avuto anche l’occasione di chiuderla, ma non v’è riuscito. Ed il Cittadella poteva sfruttare meglio qualche occasione in mischia in area parmigiana. Ci si rammarica dall’una e dall’altra parte, ma resta il fatto che ora il Cittadella è alla quarta consecutiva dopo un lungo filotto positivo. La zona play-off, comunque, è ancora saldamente nelle mani dei veneti.
Mezzo passo falso casalingo per la Cremonese che non riesce ad andare oltre il pari (1-1) contro la Reggiana. Nesta ha impostato una gara saggiamente prudente, ha chiuso le linee di passaggio e ristretto gli spazi agli uomini di Stroppa. Che, inevitabilmente hanno sofferto la mancanza di corridoi liberi nei quali proiettarsi. C’è voluta una prodezza del solito Coda per regalare il pari alla vice capolista. Ma Nesta può lamentarsi, a ragion veduta, per la mancata vittoria.
Il Venezia riscatta subito la sconfitta di Parma schiantando al Druso il Sudtirol (0-3). Ma la gara, almeno fino all’espulsione di Masiello al 75′, non aveva un padrone vero. Il Sudtirol ha messo in campo le armi di cui può disporre in questo suo momento tribolato, ma non è bastato. Ha sofferto l’inferiorità numerica ed è crollato nel finale sotto i colpi di un avversario, forse meno bello esteticamente che in passato, ma certamente più cinico e pratico. Pohjanpalo l’ha fatta da mattatore, realizzando due reti e salendo a quota undici nella classifica marcatori.
Anche il Palermo, almeno nel primo tempo contro la Feralpisalò, ha sofferto più del dovuto. Gli uomini di Zaffaroni hanno imposto un ritmo alto, creato occasioni da gol ma non sono riusciti a bucare Pigliacelli. Nella ripresa, con una velocità meno sostenuta e giocate più ragionate, la classe del Palermo è venuta fuori e prima Ranocchia, poi il subentrato Soleri hanno dato un doppio vantaggio ai siciliani. Il gol di Dubickas ha accorciato le distanze, e lasciato in vita una minima illusione di poter pareggiare. Ma il risultato (1-2) non è più cambiato.
Allo stadio Braglia, Modena e Cosenza hanno dato vita, soprattutto nel primo tempo, ad una gara gradevole e con diverse occasioni da una parte e dall’altra. Al gol dell’ex Gliozzi ha risposto Tutino, al decimo gol stagionale, il primo realizzato in trasferta; una girata di testa davvero splendida. Per quanto visto in campo il pari finale (1-1) appare giusto, ma il Cosenza ha dovuto stringere i denti per gli ultimi dieci minuti di gara, dopo l’espulsione di Marras per fallo giudicato pericoloso, dopo intervento Var. Così il cartellino da giallo è diventato rosso. Ma, fortunatamente per i silani, il risultato non è cambiato, anche se si è temuta la beffa nel finale di partita.
Il Catanzaro torna alla vittoria ai danni dell’Ascoli, 3-2 in rimonta. Ma sul risultato ha influito l’espulsione di Valzania, quando i bianconeri marchigiani erano in vantaggio ed in controllo della gara. La delusione di Castori è grande, ma il tecnico ha l’esperienza necessaria per togliere i suoi dagli impacci dell’attuale classifica. Per il Catanzaro una vittoria forse insperata per come si era messa in campo, che rafforza le ambizioni dei calabresi di essere nel novero delle squadre che andranno a giocarsi la promozione ai play-off.
Parte bene l’avventura di Iachini a Bari. I galletti avevano bisogno di una buona gara e di una vittoria per tirare su classifica e morale. E’ finita 3-1 contro un Lecco che ha cercato di opporre una discreta resistenza, ma le buone intenzioni sono rimaste sulla carta. Il Bari, con più serenità, potrà assimilare i dettami di Iachini e tentare la risalita in zona play-off. A Lecco bisognerà inventarsi un qualche miracolo per tornare la squadra che, con l’avvento di Bonazzoli, ora in disgrazia, aveva fatto sognare i propri tifosi.
Corroborante anche la vittoria del Pisa (2-0) su una Samp ridotta anch’essa in dieci per l’espulsione di Giordano nel primo tempo. Il risultato matura nella ripresa, prima con un gran gol del capitano Caracciolo e poi con il raddoppio di Barbieri, scuola Juve. Al di là del vantaggio numerico, il Pisa ha giocato una buona gara, fatta di corsa e giusta cattiveria agonistica. La Samp è la solita incompiuta; forse con in testa più l’estetica del gioco che il senso del pratico. A Pirlo il lavoro per inquadrare al meglio la sua squadra non mancherà di certo.
Chiuderà la giornata il posticipo fra Ternana e Spezia, squadre in bassa classifica. Per entrambe l’imperativo è la vittoria. I pannicelli caldi servono a poco.
A cura di Vincenzo Segreto
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