Serie A
Thuram in conferenza: “La Juve è un sogno, spero di vincere tanti Scudetti”
La conferenza stampa di Khéphren Thuram.
È il Thuram day: il nuovo centrocampista della Juventus è stato ufficialmente presentato in conferenza stampa. Ecco le sue parole.
Thuram in conferenza: “Vi svelo i miei idoli”
COME VANNO LE COSE ALLA JUVE: “Le settimane stanno andando molto bene, lavoro bene con il gruppo e il mister”.
RETROSCENA SU LILIAN THURAM E SE HA LANCIATO LA SFIDA A TUO FRATELLO: “Ovviamente mio papà mi ha detto che questa è la squadra più grande d’Italia e del mondo, che ha anche uno staff e dirigenza tra i migliori al mondo. Per me sarà una grande occasione di crescita come persona e come giocatore. Su mio fratello, al momento nessuna sfida”.
SULLE EMOZIONI CHE STA VIVENDO: “Per me è stato come un sogno che si avverava. Fin da quando sono piccolo ho desiderato di giocare alla Juve, dove sono passati tanti giocatori francesi e nomi di grande prestigio. Sono orgoglio di indossare questa maglia, ogni giorno mi sveglio e sento di avere una grande fortuna”
SULLA TRADIZIONE FRANCESE DELLA JUVENTUS E TODIBO: “Io spero di fare bene come altri francesi, come mio papà e Pogba. Con Todibo ho parlato della Juventus”.
LA DOMANDA DELLA NOSTRA REDAZIONE: Tu hai avuto modo di festeggiare 4 scudetti della Juventus: quelli del 2002 e 2003 in cui eri piccolissimo e poi quelli del 2005 e 2006, ovviamente al fianco di papà Lilian. Ti chiedo se almeno una volta, in queste settimane, hai sognato di poter rivivere quei momenti e, in maniera ironica, se pensi che tuo papà sarebbe più contento di festeggiare con i colori bianconeri addosso invece che, come accaduto lo scorso anno, con quelli nerazzurri: “Ero piccolo quando la Juve ha vinto quei 4 scudetti, non ricordo tanto, spero di vincerne tanti con questo club. Secondo me mio papà sarà altrettanto felice, come lo è stato quando ha vinto mio fratello lo scorso anno. La sua felicità è la stessa”.
COSA HA COLPITO DI THIAGO MOTTA: “Sicuramente ha avuto la sua importanza il fatto che Thiago Motta fosse diventato il mister della Juve. Lui è stato un giocatore eccezionale, molto intelligente, che sapeva difendere molto bene. Sono sicuro che potrò imparare molto da lui e che se ho domande lui è disponibile”.
DOVE SI TROVA MEGLIO IN CAMPO E SULL’IDOLO: “Posso giocare in mezzo al campo come mezzala, dipende da dove vuole il mister. Ho due modelli: Pogba e Vieira. Sono due grandi giocatori che mi piacciono molto”.
CHI PIù FORTE TRA LUI E MARCUS: “No no, lui dice così perché mi vuole tanto bene. Secondo me è lui più forte. Io sono molto contento per lui, che ha fatto una lunga carriera. Ha giocato in Francia, è arrivato in nazionale, per me è il migliore della famiglia, un modello. E poi gioca come attaccante, che per me è il ruolo più difficile”.
SE HA PARLATO CON POGBA E LE INDICAZIONI DI MOTTA: “Pogba non l’ho sentito, non gli ho mai parlato direttamente. So che è amico di mio fratello, ero un suo grande fan, anche dei suoi cambi di pettinatura, oltre che della sua capacità calcistica. Il mister mi parla tutti i giorni, mi ha dato anche ottimi consigli, che però non posso svelare. Ma si vede che è un mister di grande intelligenza”.
LE SUE MIGLIORI CARATTERISTICHE: “Io amo molto far girare la palla, ma amo anche verticalizzare molto, ho qualità di grande dinamicità e gioco molto palla al piede. Per quanto riguarda la difesa, riesco anche a recuperare il pallone in modo aggressivo”.
SUL NUMERO DI GOL: “Vorrei segnare di più, ma non è la cosa più importante per me. Sono io che devo creare un ponte tra la difesa e l’attacco. Devo creare un equilibrio e recuperare palloni, poi segnare fa piacere a tutti”.
SULLA SUA IDEA DI SERIE A E SUI CONSIGLI: “Le mie caratteristiche sono adatte alla Serie A. So che è un campionato molto tattico, con squadre di alto livello. Dovrò riadattarmi, perché è la prima volta che cambio campionato. Mio papà lo sento tutti i giorni, è lui il mio consigliere principale”.
COSA HA LASCIATO FARIOLI: “Per me è stato un mister molto importante, perché mi ha dato fiducia, mi ha parlato molto e mi ha aspettato, perché ero in una squadra giovane, perché ero un leader. Lui si aspettava molto da me. Mi parlava molto, è stato una figura importante”.
SE FOSSE DESTINATO ALLA JUVENTUS: “Ero destinato alla Juventus, perché la prima volta che la Juve si è interessata a me avevo 17 anni ed ero al Monaco. Ma dovevo crescere prima di arrivare alla Juventus. Sia Vieira che Henry mi hanno insegnato molto e mi hanno parlato anche bene della Juventus, sono molto orgogliosi e contenti di me”.
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