Calcio
Tomori: “Scudetto? Tante persone non ci credevano. Parlo spesso con Maldini…”
Fikayo Tomori, difensore del Milan, ha rilasciato un’intervista in esclusiva ai microfoni del The Sun. Il pilastro della difesa rossonera ha affrontato diversi temi, fra cui il suo rapporto con Paolo Maldini.
LE PAROLE
Sullo scudetto:
“Molte persone non credevano che ce l’avremmo fatta. Dimostrare alle persone che si sbagliavano e che eravamo una squadra forte è stato bellissimo”.
Sui festeggiamenti:
“Non ho mai visto nulla del genere prima, soprattutto con così tante persone: c’erano tre, quattro, cinque chilometri di tifosi, ci sono volute tre ore sull’autobus. Ovviamente ho visto i tifosi giù a Milano, ma vedere tutti i tifosi per le strade e per tutto il pomeriggio è stato pazzesco e non riesco a descriverlo. Mi sto divertendo e sono davvero felice”.
Sul suo arrivo al Milan:
“Quando sono arrivato lì, tutti sono stati molto disponibili e mi hanno aiutato ad ambientarmi. Questo mi ha aiutato ad adattarmi e a voler continuare a costruirmi e migliorarmi come giocatore”.
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Sulla lingua italiana:
“Ovviamente parlavano tutti italiano, quindi ero ansioso di impararlo per aiutarmi ad ambientarmi. Pensavo fosse davvero importante comunicare, ora per fortuna parliamo solo italiano. Non è perfetto e sto ancora imparando, ma fa parte dell’esperienza. Ovviamente sento molte parolacce! Parole diverse e lessico diverso. Molti giocatori mi hanno aiutato e alcuni di loro parlano inglese, il che è stato utile quando mi sono unito per la prima volta. Ma ora parliamo principalmente italiano, quindi va tutto bene”.
Su Pioli:
“Pioli prima di tutto mi ha aiutato nel modo in cui vuole che la squadra giochi. Anche individualmente e come squadra come vuole che difendiamo. Sotto questo aspetto ho imparato cose diverse”
Sull’arbitraggio:
“Per com’è questo campionato, gli arbitri fischiano molto di più, quindi non puoi tuffarti. Se fai un contrasto, devi vincerlo. Se sei aggressivo, devi affrontare adeguatamente. Rimani in piedi e assicurati di essere nella posizione giusta. Ho imparato di più e ho dovuto pensare al mio posizionamento”.
Su Maldini:
“Parlo spesso con Maldini, è a Milanello tutti i giorni. A volte mi chiede come stanno andando le cose e parla a noi difensori come collettivo”.
Sul trasferimento:
“Ero pronto a fare qualcosa di diverso. Ovviamente è il Milan, quindi ho pensato: ‘Quando vado?’ Ho sempre avuto l’idea di dove mi piacerebbe andare all’estero e vedere come sarebbe stato”.
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