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ESCLUSIVA – Moreau: “Ronaldo, Cuper e Recoba…Vi racconto i miei anni all’Inter”

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Ieri sera abbiamo avuto il piacere di avere in esclusiva ai nostri microfoni Mathieu Moreau ex portiere che ha giocato nell’Inter dal 2001 al 2003. Mathieu ha raccontato aneddoti passati su quell’Inter e pensieri sul calcio moderno. Andiamo a vedere i punti essenziali dell’intervista esclusiva a Mathieu Moreau.

Che ricordi hai di Héctor Cùper?

“Ho un bellissimo ricordo suo perché trattava tutti quanti alla stessa maniera. Un esempio: avevo 18 anni, ero il terzo portiere e sono arrivato un giorno in ritardo ad appiano gentile di 5-6 minuti. Cùper mi porta nel suo ufficio e mi da una multa di 500 euro. Io pensavo fosse solo di 50-100 euro e dissi al coach che non potevo permettermi di pagare quella cifra. Lui mi disse che se volevo essere trattato come Ronaldo Vieri e tutti gli altri, dovevo pagare quella somma, la stessa che avrebbe dato a loro. Cùper era questo, una persona schietta, sincera ma molto rispettato da tutti.”

Che insegnamento di Cùper ti porti dietro?

“Io ricordo di lui il modo di porsi con i giocatori, teneva molto all’aspetto umano. Ci trasmetteva la passione del suo lavoro e le motivazioni giuste. Io ero giovane e dicevano che fosse povero a livello tattico ma io non ricordo tutto questo”

Su Batistuta

“Batistuta era arrivato all’Inter al tramonto della sua carriera ma comunque nello spogliatoio è ricordato benissimo.”

Quale partita ricordi come la più bella all’Inter?

“La più bella per me è quella con cui faccio il mio esordio in panchina a San Siro. Non ricordo una partita giocata bene perchè io considero che non si giocava bene, eravamo molto pragmatici, non mi ricordo una partita giocata in modo spettacolare. Mi ricordo che partivamo sempre con un vantaggio psicologico, anche sul risultato di 0-0 sapevamo che saremo riusciti a sbloccarla in qualsiasi momento”.

La peggiore?

“La peggiore sempre quella a Roma contro la Lazio. Siamo partiti in ritiro più giorni, 2-3 giorni prima, di solito invece noi partivamo il giorno prima. L’ambiente era fantastico, io ero al primo anno da calciatore e pensavo che il giorno dopo avremmo vinto. La mentalità di tutti quanti era questa ed abbiamo peccato molto di ottimismo”.

Cosa ne pensa della costruzione dal basso, come si giudica un portiere adesso?

“Faccio una premessa, fossi un allenatore oggi prenderei un portiere bravo con i piedi. Però lo trovo un po’ riduttivo, trovo molto importante il gioco con i piedi, i portieri moderni devono avere questa qualità per giocare nelle grandi squadre ma sono un p0′ vecchia scuola e prima si deve parare bene, è sempre più importante la bravura nel parare”.

È cambiata la figura del terzo portiere negli anni?

“Il terzo portiere è sempre un giocatore importante, se non ti dà una mano sul campo, fa si che nello spogliatoio porta il buon umore, usando sempre le parole giuste. All’epoca quando lo facevo io ero ancora giovane ma non mettevo il bastone fra le ruote a nessuno e credo che il terzo portiere sia sempre importante a dare una mano fuori dal campo.”

Un aneddoto su Ronaldo il fenomeno

“Il mio primo giorno all’Inter il mio volo ritarda ed arrivo tardi alla Pinetina. La prima persona che mi trovo davanti al ristorante è proprio Ronaldo il fenomeno che mi chiede di avvicinarmi ed inizia a parlare con me in Italiano ma io ancora non conoscevo la lingua e quindi lui cerca di mettermi a mio agio parlando in spagnolo. È una persona bravissima, speciale, avrò sempre un bel ricordo di lui.”

Ronaldo farebbe ancora la differenza nel calcio di oggi?

“Io penso di si, ancora oggi Ronaldo potrebbe giocare benissimo. Io mi sono allenato con lui per quasi due anni, ho visto un calciatore che non ho mai visto altrove e non vedrò mai più: un fenomeno.”

Sullo scontro Ronaldo-Cùper

“Anche noi che eravamo all’interno non potevamo sapere tutto. Mi ricordo un giorno al ristorante, stavamo mangiando e Ronaldo arriva al nostro tavolo dicendo: tu sei per Cùper o Ronaldo? Se rispondevamo Cùper dovevamo alzarci dal tavolo, ride ndr.”

Con il Var nell’annata 2001-2002, sarebbe cambiata la storia?

“Sicuramente si, il Var avrebbe cambiato tantissimo, anche se in alcune partite avrebbe dato torto all’Inter quindi si sarebbero bilanciati i fattori. Forse oggi però se all’epoca ci fosse stato il VAR l’Inter sarebbe stata campione d’Italia una volta di più”.

Come avete preso l’addio di Ronaldo?

“Dentro, l’ambiente era diventato pesante. Con l’addio di Ronaldo l’ambiente è tornato un po’ più sano anche perché il mister è rimasto ed uno dei due doveva andarsene. Io non ho percepito la tristezza e non ricordo un particolare momento di delusione nell’ambiente anche perché era arrivato un altro grande attaccante come Crespo. Crespo era anche una grande persona oltre che grande giocatore e si è adattato subito all’interno dello spogliatoio”.

C’è stato qualche amico o compagno con cui ha legato maggiormente?

“Nel mondo del calcio questo aspetto è particolare perché gli amici passano molto velocemente. Non c’è tempo per costruire amicizie, allo stesso momento quando vai via, le persone della ex squadre non le senti più, così per tutta la carriera. Ho mantenuti rapporti con Dalmat ed altri ragazzi della primavera con cui ancora sono in contatto con loro ma nessun amico importante.d

Su qualche altro aneddoto

“Ne ho uno sul Cino Recoba. Lui era uno dei più talentuosi che ho mai visto giocare ma era un “turista”, non gli fregava niente di nessuno. Noi all’epoca dovevamo arrivare la mattina verso le 9 del mattino per fare colazione e l’allenamento sarebbe iniziato alle 11. Dopo la colazione in cui c’era anche Recoba, ci cambiamo per andare in campo ad allenarci. Ad un certo punto arriva Cùper e chiede dove sia Recoba, tutti quanti ci guardavamo dicendo che lo avevamo visto a colazione. Poi ci accorgiamo che lui era rimasto nello spogliatoio e dormiva sulla panchina. Recoba un calciatore bravissimo ma completamente fuori di testa.”

Qualche giocatore di Milan e Juve che ti ha impressionato

“Io il primo anno vedo Zidane che gioca ancora la. Ma uno che mi ha impressionato da portiere era sicuramente Buffon. Io avevo Toldo in squadra ed ero amico e compagno suo ma preferivo Buffon come portiere e non lo dicevo mai a Francesco. All’epoca Toldo e Buffon erano in concorrenza per la maglia in nazionale e non ho mai detto a Toldo che ero tifoso e fan di Gigi”.

Come si vive l’attesa del Mondiale per Club negli Stati Uniti?

“Il calcio negli States sta crescendo tantissimo anche se il gap da colmare è molto. Lo show in America è più divertente rispetto all’Europa. Io sono andato a vedere poco tempo fa una partita del Toronto e lo stadio era pieno, c’erano i fuochi d’artificio, lo show prima della partita era fantastico. Il problema però è quando inizia la partita, il calcio nel continente americano non è la stessa cosa e non arriverà mai ai livelli di quello europeo. Stanno cercando di colmare questo gap ma è molto difficile. Gli stati uniti però saranno pronti per il mondiale 2026 perché il loro livello di intrattenimento è super”.

 




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