Serie A
Fagioli: “Solo Allegri mi ha dato continuità. Alla Juventus devi vincere, se sbagli vai in panchina. A Firenze mi sono riappropriato della mia vita”

Il centrocampista della Fiorentina Nicolò Fagioli ha rilasciato una lunga e interessante intervista ai microfoni del Corriere dello Sport. Il centrocampista si è raccontato senza filtri, dal rapporto con Allegri, ai riferimenti calcistici, passando dal periodo buio della squalifica e la serenità ritrovata.
L’intervista di Nicolò Fagioli
RAPPORTO CON ALLEGRI: ” «Fagiolino ha colpi alla Modric», Allegri lo stimo tanto anch’io, mi ha fatto crescere e nel periodo della squalifica mi è stato molto vicino. Alla Juventus, solo Allegri mi ha dato la possibilità di giocare con continuità“
SQUALIFICA: “Non ero infortunato, no, e non mi sono mai raccontato bugie. È stato altro. Un bene e un male. Perché potevo lavorare, correre e fare palestra, ma sapendo che non avrei giocato“
BOVE: “Ci conosciamo dall’Under 21, Edo è un bravissimo ragazzo. Mi rendo conto di quanto gli manchino il campo, la partita. Però è con noi, l’abbiamo sempre accanto“
SERENITÀ: “Mi sto divertendo, il divertimento è la base di ogni cosa, avverto anche il peso delle responsabilità e, devi credermi, è piacevolissimo. L’assenza dal campo, il grande vuoto mi ha fatto recuperare la passione. Mi sono riappropriato della mia vita…
PASSAGGIO ALLA FIORENTINA: “Alla Juve sono stato undici anni, quando a fine dicembre ho deciso che me ne sarei andato mi sono sentito più leggero. Ma nel momento dell’addio ho pianto. Una bella botta. Ho pianto senza accorgermene, quel giorno mi sono reso conto che si chiudeva una lunga fase della vita. Firenze mi ha restituito il piacere e la leggerezza. Fagiolino è morto, oggi sono Nicolò“
“Anche la partenza da Torino mi ha permesso di esaurire la fase del ragazzino. La stessa cosa l’ha provata Moise (Kean, nda). Alla Juve eravamo sempre quelli del settore giovanile, della Next Gen, trattati come tali. Uno scotto che abbiamo pagato: Alla Juve devi vincere vincere vincere, non puoi sbagliare. Se sbagli vai fuori. E se sei il giovane diventi il primo cambio e nessuno dice niente“
MERCATO DI GENNAIO: “C’era il Marsiglia, c’erano diversi club. Ho scelto chi mi ha voluto di più, sono state fondamentali le chiacchierate con Pradè, con Goretti e Palladino. Moise? Lui mi ha detto “vieni qui che si sta bene”. Il Viola Park è davvero fantastico“
NAZIONALE: “Spero di poter tornare in Nazionale il più velocemente possibile, non posso non considerarlo un obiettivo“
POSIZIONE IN CAMPO: “A due o a tre, dipende da cosa mi chiede l’allenatore, se devo stare più alto o più basso. Con Palladino gioco a tre e mi trovo bene. E le tre partite in una settimana non mi pesano“
RIFERIMENTI CALCISTICI
DEL PIERO: Perché giocavo trequartista… le solite cagate. Crescendo e transitando attraverso le varie Under fino alla prima squadra ho capito che però ci stavo dentro. Ho imparato tanto da Ronaldo, ma è fin troppo facile dirlo. E da Buffon, Chiellini, Bonucci, Mandzukic, Dybala“
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