Serie A
Tudor si presenta: “Voglio trasmettere cos’è la Juventus, il capitano sarà Locatelli”

Conferenza stampa di presentazione di Igor Tudor: le parole del nuovo allenatore della Juventus.
Dopo l’esonero di Thiago Motta, in casa Juventus si volta pagina, con Igor Tudor alla guida del club bianconero almeno fino al termine di questa stagione.
Ecco le parole del mister della Vecchia Signora.
Giuntoli: “Rapporto con Motta di stima e rispetto”
La conferenza stampa di presentazione di Igor Tudor è stata anticipata dalle parole del DS Cristiano Giuntoli, che ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:
“Buongiorno a tutti. Volevo cominciare questa conferenza ringraziando Motta e il suo staff per l’impegno di questi mesi. Volevo fare chiarezza sul mio rapporto con Thiago, che è un grande rapporto di stima e rispetto. Credo fortemente possa fare l’allenatore ad alti livelli. Per quanto riguarda le mie parole post Firenze, durante la settimana ci siamo presi del tempo e a mente fredda abbiamo analizzato l’andamento della squadra, che ha destato grande preoccupazione. Abbiamo così deciso di dare una sterzata. Le nostre scelte sono andate subito su Igor, non solo per il passato, ma anche e soprattutto per le sue qualità tecniche, umane e morali. Igor rimarrà con noi fino alla fine della stagione, Mondiale per Club compreso, poi ci siederemo attorno a un tavolo e la speranza è quella di proseguire insieme. Pensiamo che questa squadra possa dare grandi soddisfazioni nel prossimo futuro e siamo molto fiduciosi, data la giovane età e l’esperienza di questo anno”.
Tudor durante la conferenza di presentazione: “Quando penso a Lippi penso alla Juve”
A LIVELLO EMOTIVO ED ESORDIO: “Voglio salutare tutti, vedo delle facce conosciute. Prima di tutto ringrazio il direttore e tutto il club per questa possibilità. Bisogna fare un lavoro giusto. Ci sono emozioni, perché questo è un club che tutti vorrebbero allenare. C’è tanta voglia di lavorare, di fare bene, raggiungere obiettivi che tutti sappiamo qual è. Credo tanto in questa squadra. Ieri sono arrivati tutti i Nazionali, non ci sono scuse. Nella mia vita non ho mai trovato scuse”.
SU VLAHOVIC: “Si tratta di un giocatore fortissimo, sono felice di allenarlo. Sa fare gol, è veloce, è forte, è un motivatore, un trascinatore. Viene da un momento particolare, abbiamo scambiato le nostre opinioni e ci siamo messi a lavorare. C’è sia lui che Kolo Muani, che possono giocare insieme, si può fare tutto. L’importante è avere giocatori forti, altrimenti un allenatore non può fare nulla. Quando c’è gioventù è una cosa bella”.
SU KOOPMEINERS E YILDIZ: “Si tratta di un giocatore forte, è facile trovare un ruolo per un giocatore forte. Ho visto i giocatori dispiaciuti, ma allo stesso tempo molto vogliosi e motivati di ripartire. La stessa cosa vale per Koop. Sono giocatori che hanno caratteristiche rare e importanti. Loro possono e devono fare gol, sono giocatori che possono e devono fare la differenza. Proverò a trovare la posizione giusta per farli rendere al meglio. I giocatori si devono sentire a loro agio giocando, dove possono rendere di più”.
ASPETTO DA SISTEMARE: “Le descrizioni sono sempre belle. Quasi sempre la realtà è grigia, anche se noi siamo bianconeri. Nella mia carriera ho iniziato ad allenare abbastanza presto per problemi di infortuni. Ho vissuto abbastanza all’estero, ho girato. Io faccio le scelte con il cuore, se sento che una cosa è giusta proseguo, altrimenti vado a casa. A me cambia poco avere dieci anni di contratto, io faccio uguale il mio lavoro, vado forte. Vivo questo momento, la vita va vissuta così”.
SQUADRA GIOVANE E SULLA LEADERSHIP: “Qualcuno l’ho conosciuto ieri, non posso dire come sono le persone in poche ore. Le generazioni sono diverse, è chiare, la cultura è diversa rispetto a 20/30 anni fa. C’era tanta più personalità ovunque in passato. Sono cambiati tanti giocatori, questo può rallentare il percorso di crescita di una squadra, questo si è un po’ sottovalutato. Quando sei alla Juve se sei giovane o vecchio non frega nulla a nessuno, devi vincere e basta. La Juve è quel club che fa le cose giuste scegliendo le persone giuste. Qui c’è la cultura del lavoro, che ho vissuto vivendo 7/8 anni qua, vivendo personaggi del calibro di Del Piero, Zidane, Montero. Voglio trasmettere questo alla Juve, la cultura del lavoro”.
SUL CAPITANO E SULLE RESPONSABILITA’: “Tutti devono prendersi responsabilità. Il capitano sarà Locatelli, quello che è stato fino ad ora. Poi gli altri, due o tre nomi, li faremo in questi giorni qua. Manuel è un ragazzo giusto, per bene, che ha le doti giuste per fare il capitano”.
SUL SUO RUOLO IN CORSA E SU COSA PUNTARE: “Bisogna lavorare su tutto, dare un po’ di spensieratezza, cattiveria mentale, motivazione. E anche dal punto di vista tattico, le cose giuste, che non devono essere tante ma devono essere giuste. Dobbiamo andare forti, consapevoli di quello che siamo”.
SULL’IMPOSTAZIONE TATTICA: “Nella mia carriera ho fatto sia la difesa a 3 che a 4, sia pressing a zona che a uomo. Bisogna trovare l’assetto giusto per i giocatori che hai. Quello che fa la differenza e l’atteggiamento”.
IN COSA SARA’ DIVERSA LA SUA JUVENTUS E SU KOOP: “Non posso paragona la mia Juventus con quella precedente. Io faccio il mio, provo in allenamento, faccio in allenamento e sabato deve essere la conseguenza del lavoro. Lo spirito non deve mai mancare, testa e cuore. Dal punto di vista tattico anche, ma per vedere le cose giuste ci va qualche settimana. Koop è un giocatore forte, con voglia di fare. Il mio compito è quello di farlo rendere al massimo e sono sicuro che lo farà”.
PRIMA COSA CHE HA PENSATO E PRIME COSE CHE HA DETTO AI RAGAZZI: “Ovviamente è una bella cosa. Ai ragazzi ho detto tante cose, non ricordo quale fosse la prima. Poi erano pochi giocatori, poi ne sono arrivati altri, settimana particolare perché c’era la Nazionale”.
SENSO DI APPARTENENZA: “Quando sono arrivato c’era Zidane nello spogliatoio. Aspetto perché c’era una terapia, un secondo prima del mio turno c’era Zidane, allora mi sposto. Perché io ero giovanotto. Tolgo le calze, le butto dopo allenamento, arriva Del Piero e le mette a posto e mi dice che le devo mettere in un certo modo, perché altrimenti Romeo, il magazziniere, avrebbe dovuto sistemarle”.
SE NON CI SONO SCUSE PER I GIOCATORI: “Diamo positività, c’è voglia di ripartire, ma poi c’è da mettere il casco, pedalare. Mettere cattiveria, senza ansia, senza quella pressione che ti deve mettere addosso”.
CHE SQUADRA ASPETTARSI: “Non bisogna rinunciare a niente, bisogna fare tutto. Voglio gente che si diverta, altrimenti il calcio va in una direzione sbagliata. Per me bisogna sempre fare un gol in più, ma anche correre, difendere. Mi piace attaccare con tanti, però mi piace anche non prendere gol. Bisogna lavorare anche sulle preventive. Il lavoro deve essere completo, sotto tutti i punti di vista. Il calcio deve essere sempre più interessante, perché il mondo è sempre più esigente. Non bisogna trascurare nulla a livello di equilibrio”.
COSA SI ASPETTA DAI TIFOSI E DAL GENOA: “Sui tifosi, sono sempre stati importanti. Sono sicuro che sabato ci daranno un grande supporto. I ragazzi ci tengono e sono sicuro che faremo una bella gara. Loro stanno facendo bene, è una squadra pericolosa, con Vieira che è un ragazzo per bene, un allenatore capace, che è riuscito a trasmettere le cose giuste”.
SU KOLO MUANI E I FRANCESI DELLA JUVE: “Ieri ho sentito il papà di Thuram per un saluto e mi ha detto che se fa qualcosa di sbagliato gli devo subito tirare uno schiaffo. Lui è un giocatore umile, che si mette a disposizione. Kolo Muani è un giocatore forte, che cercheremo di utilizzare nel miglior modo possibile”.
PRIMA IMPRESSIONE CHE HA AVUTO: “Bisogna toccare tutti i punti giusti, sotto tutti i punti di vista. I giocatori sono sempre protagonisti. Bisogna fare tutte le cose, perché il giocatore capisce tutto, in fretta, come è fatto uno o un altro allenatore”.
SE LA SQUADRA AVEVA POCO DNA JUVE: “Ho parlato tanto oggi di questa cosa. Non ho tanto da aggiungere. Questa è una cosa sì importante, ma c’è altro”.
SU MARCELLO LIPPI: “Lui mi portato alla Juventus. Quando penso a lui, io penso alla Juventus. Il suo modo di comunicare e gestire lo spogliatoio. Io voglio molto bene a lui”.
Termina qui la conferenza stampa di presentazione di Igor Tudor.
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