Serie A

Alla Lazio il derby della Capitale. Roma sconfitta 0-1

Il cielo su Roma si tinge di biancazzurro. La Lazio vince “in trasferta” il derby capitolino con goal di Felipe Anderson su grave errore di Ibanez. Uomini di Sarri al terzo posto in classifica insieme all’Atalanta.

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IL FINALE

Il cielo su Roma è biancazzurro. Vince la Lazio col minimo scarto il derby della Capitale n. 179, si porta al terzo posto in classifica a 27 punti insieme all’Atalanta, e manda un messaggio importante al campionato. La Roma non riesce mai ad essere realmente pericolosa, mai dà l’idea di poter rientrare in partita. Davvero troppo poco quanto fatto vedere dai giallorossi a livello di gioco, di squadra, di manovra. Una partita sporca, molto frammentata, durata oltre il 100esimo minuto, giocata molto sull’emotività, che la Lazio fa sua con merito, per la lucidità mantenuta durante il corso della gara, per l’organizzazione e l’ordine della fase difensiva, per la cattiveria nell’approfittare dell’occasione regalata dalla Roma.

IL DERBY

Il derby è passione, sangue, adrenalina, euforia, irrazionalità.

È quella partita di cui in ogni famiglia romana si parlerà per mesi, ovvero fino al derby successivo. I vincitori andranno in giro a testa alta in città a pavoneggiarsi per il risultato ottenuto dai propri beniamini; gli sconfitti saranno oggetto di scherni e sfottò, dovendo chinare il capo, ma ne usciranno rivendicando orgogliosamente quella vittoria “mitologica” che tutti ricordano, magari di anni addietro.

Solitamente l’attesa cresce e matura per giorni. Questa volta è diverso, non c’è tempo per dilungarsi in preparativi. Lo scorso giovedì, meno di 72 ore fa, entrambe le formazioni erano impegnate in Europa League, entrambe in una gara, l’ultima del girone, da dentro o fuori, con esiti opposti. Nemmeno il tempo di ricaricare le batterie che si ritorna in campo per quella che a Roma è “LA” partita, quella con la “P” maiuscola, quella che non si può sbagliare, quella da vincere ad ogni costo.

Una partita non comune, una partita decisamente non come le altre. Atmosfera da brividi all’Olimpico, ennesimo sold out della stagione (scontato questa volta) con oltre 62 mila spettatori. Spettacolari le coreografie di entrambe le curve. Quella dei giallorossi coinvolge in realtà tutto lo stadio, ad eccezione della Nord.

GLI UMORI

Umori opposti sulle panchine. La Roma arriva da due vittorie nelle ultime due gare, con l’accesso ai playoff di Europa League strappato in rimonta ai bulgari del Ludogorets con cuore, grinta ed un grande Zaniolo. La Lazio, reduce da due sconfitte, di cui una nella trasferta olandese col Feyenoord, costata la retrocessione in Conference League.

GLI SCHIERAMENTI

Mourinho ritrova Mancini in difesa dopo la partita col Ludogorets, a ricomporre il trio difensivo con Smalling e Ibanez. Karsdorp e Zalewski sugli esterni, Cristante e Camara in mezzo. Titolare Zaniolo insieme a Pellegrini a sostegno di Abraham.

Sarri, oltre all’infortunato Immobile (simbolicamente convocato per la panchina) deve fare a meno dello squalificato Milinkovic-Savic che, diffidato, è stato ammonito nell’ultima partita con la Salernitana. Luis Alberto prende il suo posto in mezzo al campo. Per il resto formazione quasi obbligata, con Casale accanto a Romagnoli in difesa, Lazzari e Marusic sugli esterni, Vecino e Cataldi in mezzo, il trio Pedro-Felipe-Zaccagni in avanti.

LA PARTITA

Mourinho prova ad inizio gara imbrigliare gli ospiti con un atteggiamento aggressivo, giocando uomo contro uomo specialmente nel mezzo, dove Camara prende Luis Alberto, Cristante segue Vecino e Pellegrini si abbassa su Cataldi. La Roma si difende e riparte. La Lazio prova a salire di squadra, con la solita manovra avvolgente, veloce, a due tocchi, e l’imbucata per gli avanti. Neanche Sarri vuole far giocare i giallorossi, con le mezzali Luis Alberto e Vecino aggressive sui centrocampisti di casa.

Nei primi 25’ solo qualche occasione col tiro da fuori per la Roma, e da un errore della difesa di casa per la Lazio. I padroni di casa cercano di scavalcare il centrocampo con lanci lunghi verso i giocatori avanzati, o col cambio gioco sugli esterni, ma la Lazio fa sempre buona guardia. Zaniolo raddoppiato quando non addirittura triplicato. Sarri non vuole dare spazio all’esterno giallorosso. Ospiti che cercano di rendersi pericolosi soprattutto cercando Zaccagni a sinistra o Pedro tra le linee.

Primo tempo bloccato, ma al 28’ arriva l’episodio che sblocca la gara. Grave errore in disimpegno di Ibanez che in area si fa rubare la palla da Pedro. Assist per Felipe Anderson che da solo davanti a Rui Patricio non sbaglia. E’ il vantaggio della Lazio. 0-1. Il goal dà la sveglia alla Roma che in avanti inizia a creare qualche pericolo. Al 32’ buona azione sulla sinistra, sponda di Abraham per Zaniolo che si gira e tira. Deviazione e palla sulla traversa, a Provedel battuto. Un minuto dopo ci prova Pellegrini sempre da fuori. Para il portiere ospite. Infine Abraham tenta un passaggio filtrante per Zalewski non preciso, e la palla si perde sul fondo. Seconda parte di primo tempo con ritmi più lenti, forse anche per merito delle difese che chiudono tutti gli spazi. Al 45’ Pedro si mette in proprio e prova la conclusione da fuori. Centrale.

Primo tempo tattico, la Lazio si dimostra più squadra, difensivamente accorta e pronta a far male in ripartenza e sugli errori avversari. La Roma fa fatica a disegnare trame interessanti, rivedibile negli ultimi venti metri, diversi gli errori in fase di impostazione, con gli ospiti che bloccano le fonti del gioco giallorosso (Pellegrini e Zaniolo) e coprono bene sugli esterni.

Nella ripresa la Roma prova a mettere pressione agli ospiti con una serie di calci piazzati per le proprie torri. Al 6’ Smalling a lato con un colpo di testa su calcio d’angolo. Al minuto 8’ altra tegola per la Roma, ennesimo infortunio della stagione. Pellegrini si fa male al flessore della coscia destra, al suo posto Volpato che si sistema sulla trequarti, con Zaniolo in posizione più avanzata accanto ad Abraham. La Roma però non riesce a proporre gioco, a creare situazioni pericolose. Una formazione disordinata e con poche idee, precipitosa ed imprecisa. La compagine di Sarri non concede spazi né possibilità di imbucate, è in controllo della gara. Mourinho prova dopo l’ora di gioco a dare una scossa inserendo El Shaarawy al posto di Karsdorp. Prova incolore la sua. Al 22’ occasione per la Roma con Zaniolo che entra in area. Prima Romagnoli, poi Provedel respingono la minaccia. Al 27’ Ripartenza veloce della Lazio con Cancellieri che si invola da solo nella metà campo giallorossa, entra in area, appoggia per Felipe Anderson ma Rui Patricio vola deviando in angolo.

La Roma con la forza dei nervi e l’adrenalina del derby prova a rimettere in piedi la gara, soprattutto sfruttando i cross di Zalewski sulla fascia destra, e i lanci lunghi, ma senza risultato. La Lazio resiste senza troppi patemi d’animo.

Mischia furibonda al 41’st per una rimessa laterale a favore della Roma, con Radu dalla panchina biancoceleste che non vuole dare il pallone al portiere giallorosso, viene spintonato e cade a terra. Parapiglia, tre cartellini gialli e tensione alle stelle.

La Roma butta la palla verso l’area avversaria, ma senza risultato. Triplice fischio e vittoria della Lazio per 1-0.

COMMENTO

Partita ostica, dura, spezzettata, non bellissima dal punto di vista tecnico, ma molto sentita dal punto di vista emotivo, a discapito dello spettacolo.

La Lazio gestisce bene le varie fasi della gara, difendendo con ordine per poi ripartire, lasciando (contro ogni pronostico) il pallino del gioco ai giallorossi per poi provare la transizione. Brava a spezzare il ritmo della Roma nella ripresa rischiando quasi nulla, sfiorando il raddoppio con Felipe su contropiede di Cancellieri.

I lanci lunghi della Roma per gli attaccanti non sono mai risultati efficaci durante la gara. Al di là della traversa di Zaniolo, la Roma fa davvero troppo poco e non riesce ad impensierire Provedel. Successo meritato della squadra di Sarri.

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