Serie A

Sarri ha blindato la difesa

I 19 goal subiti dopo 27 giornate, oltre ai 16 clean sheet stagionali (di cui sei nelle ultime sei gare) e agli ultimi 11 risultati utili consecutivi dimostrano come il tecnico toscano abbia trovato la chiave giusta per registrare il reparto arretrato biancoceleste

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La Lazio di Maurizio Sarri è seconda in campionato a 52 punti dietro al Napoli (a quota 71), che sta avendo un rendimento strabiliante rispetto le altre formazioni di Serie A. Due derby vinti, undici risultati utili consecutivi (i biancazzurri non perdono infatti dal 4 gennaio, alla ripresa dopo il mondiale in Qatar, in casa del Lecce), solo cinque sconfitte in campionato. Seconda (insieme alla Juve) anche in questa speciale graduatoria, sempre dietro ai partenopei, che stanno disputando un campionato a parte.

RUOLINO DI MARCIA

Sono solo 19 le reti subite in stagione dalla compagine biancoceleste dopo 27 giornate. Soltanto la capolista allenata da Spalletti, con 16, ha fatto meglio. Merito di una difesa solida e difficilmente penetrabile, organizzata da Sarri nella stagione in corso come un’orchestra che suona all’unisono, in cui tutti sanno cosa fare, dove andare e come muoversi, grazie a distanze rispettate con armonia ed aiuti puntuali, in cui il singolo è sottomesso al collettivo e gli automatismi sono entrati ormai nella testa degli interpreti. Risultato che segue l’annus horribilis (difensivamente parlando), quello passato, in cui la formazione laziale ha chiuso con 58 goal al passivo, record negativo per il tecnico toscano. Alla 27esima giornata, per fare un raffronto con la situazione odierna, le reti subite erano già 42. Una differenza abissale, colmata sicuramente dall’anno in più di lavoro su movimenti e dettagli, ma anche dai cambi nella rosa.

REPARTO RINNOVATO

Tre quinti del pacchetto arretrato sono infatti arrivati in estate: Provedel tra i pali, e la coppia Romagnoli-Casale in difesa. Questi innesti, insieme al migliore rendimento di chi già era in squadra (si legga Marusic utilizzato su entrambe le fasce, Hysaj nell’ultimo periodo, lo stesso Lazzari, ma anche Patric e Gila, sostituti naturali dei centrali laziali) oltre ai movimenti di centrocampo ed attacco in fase di non possesso a protezione della propria metà campo, hanno permesso al tecnico di blindare la propria difesa. Infine l’arrivo nel mercato invernale del promettente terzino sinistro Pellegrini, che ha mostrato personalità all’esordio nell’amara sconfitta in terra olandese con l’AZ Alkmaar di Conference League.

NON SI PASSA

Risultato? Sedici clean sheet stagionali, sei dei quali nelle ultime sei giornate. Cosa significa? Che è veramente difficile scardinare una reparto così strutturato, più difficile riuscire ad infilarsi in maglie così strette, arduo infine avere ragione di una manovra difensiva corale ed organizzata.

CILINDRATA MENTALE

Certo, in stagione non sono mancate giornate “no” (come il 3-1 all’Olimpico con la Salernitana di Ottobre, o il 3-0 allo Stadium con la Juventus a Novembre, oltre a qualche infausta partita di Coppa), ma dai problemi di “cilindrata mentale” paventati dal tecnico lo scorso gennaio ne è passata di acqua sotto i ponti. Anzi, forse proprio quelle dichiarazioni hanno dato la sveglia definitiva alla Lazio, in un anno in cui ha dovuto spesso fare a meno del miglior Immobile, a causa dei vari infortuni.




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